FUORI PROGRAMMA
Le colline di Enrico Caruso – fra Arno e Pesa
Domenica 19 maggio 2013
Difficoltà:  T – Escursione turistico ambientale
Durata ore: 6:30 con soste per visite e pranzo al sacco
Inizio escursione: ore 9:00 da piazzale parcheggio stazione ferroviaria Lastra a Signa
Conducono: Claudio R. Marzio M.
In collaborazione con il CAI Pistoia. Info: Trekking Tripetetolo
333 7042741
Note per tutti: presso il ristorante della Villa può essere consumato un primo con un bicchiere di vino o bevanda alternativa, al prezzo speciale di € 5,00
Possibilità di visita guidata al Museo con pagamento biglietto ridotto a € 4,00
Per tutti coloro che vogliono partecipare e non sono soci CAI o gruppo Trekking Tripetetolo  è richiesto solo il pagamento di una quota assicurativa di
5 euro

Facile, se pur non breve escursione sulle dolci colline comprese fra i fiumi Arno e Pesa,  che si susseguono a sud della cittadina di Lastra a Signa, luoghi di passeggiate del famoso tenore Enrico Caruso con la sua innamoratissima compagna Ada Giachetti.

Lasciati a sud la stazione ferroviaria di Lastra a Signa e il primo tracciato urbanizzato, insieme agli amici del Gruppo Trekking Tripetetolo che ci accompagnano nell’escursione, saliamo per sentiero la collinetta del bosco dei Cerreti, residuo dell’antico bosco di cerri, pini e ornelli,  proseguendo per tratturi e oliveti verso il poggio di San Romolo, quota più elevata della nostra escursione (m. 285).

Sulla sommità del colle ammiriamo  la bella chiesa romanica di San Romolo, che con il suo campanile a vela rappresenta un capolavoro dell’arte del XII secolo.  E’ quasi certo che il pianoro ospitasse una fortezza etrusca; di certo qui sorgeva fino all’anno mille un romitorio dei frati di Badia a Settimo.

Da qui scendiamo per strade bianche, intervallate da tratti asfaltati, sempre contornate da pendii coltivati a olivi e vigne, verso la località Malmantile e Lecceto, dove sostiamo per un breve sguardo al convento domenicano con chiosco, eretto nel 1473 con il sostegno di Filippo Strozzi, come luogo di riposo e meditazione dei domenicani di San Marco di Firenze, e all’adiacente chiesa dei SS. Jacopo e Filippo, perfetto esempio di architettura tardo quattrocentesca.

Proseguiamo in discesa per via del Fantone per giungere, dopo circa un’ora di cammino, alla splendida  Villa Bellosguardo, dove sostiamo per il pranzo e la successiva visita del parco e  del museo Caruso.

La cinquecentesca e splendida Villa, situata sulle colline di Ponte a Signa, realizzata dall’architetto Giovanni Antonio Dosio, deve il suo nome alla spettacolare posizione. Acquistata nel 1540 dalla nobile famiglia dei Pucci, solo nel 1585 fu oggetto di interventi significativi decisi dal colto e raffinato abate Alessandro Pucci per creare per sé ed i suoi ospiti un ritiro paradisiaco adatto alla meditazione religiosa e alla ricerca di luoghi di meraviglia da parte della società cortigiana.

Alla fine dell’800 la villa venne acquistata dalla famiglia Campi e nel 1906 passò di proprietà del tenore Enrico Caruso, che si avvalse dell’architetto Rodolfo Sabatini per rendere simmetrici i corpi dei due edifici preesistenti, impiegando per i lavori gli abitanti di Lastra che per riconoscenza donarono al maestro la colonna in pietra tutt’ora presente nel parco. La villa fu arredata fastosamente e arricchita di mobili sontuosi e pregiati e di uno splendido presepe napoletano non più presente. Dal 1995 il complesso è di proprietà del Comune di Lastra a Signa.

Dal loggiato si accede al parterre, costruito sullo schema del “giardino all’italiana” che ancor oggi conserva la pianta rinascimentale. Lungo i viali del giardino sono disseminate sculture di stili e mani diverse: dalle statue raffiguranti antiche divinità a quelle zoomorfe eseguite da Romolo del Tadda.

Il parco a struttura cinquecentesca rappresenta una delle parti più interessanti del complesso monumentale, con flora lussureggiante e reperti scultorei.

Al termine della visita del museo Caruso, abitazione prediletta del grande tenore dove rivivremo un incontro emozionante con l’artista, rientro, per via del Fantone,  alla stazione di Lastra a Signa (circa 40 min.), passando di fronte alla casa di Carlo Moschi (1896-1971), incisore e soprattutto scultore, abitazione con la parete fronte strada interamente effigiata.     

 
Nota per tutti: presso il ristorante della Villa può essere consumato un primo con vino  o bevanda alternativa, al prezzo speciale di € 5,00


Nota per gli autisti: per arrivare al parcheggio stazione Lastra a Signa si consiglia di prendere Autosole A1 in direzione Roma e uscire a Scandicci. All’uscita prendere la superstrada FI-PI-LI e uscire dopo pochi chilometri a Lastra a Signa, seguendo la direzione Centro ed Empoli.

Su questa direzione, la stessa del Museo Caruso, ben segnalato, si trova sulla sinistra la stazione ferroviaria di Lastra, preannunciata da un grande viadotto blu che attraversa la strada che stiamo percorrendo.